Regalbuto

Questa città che Plinio annovera fra quelle soggette a pagare lo stipendium (chiamate perciò stipendiarie) a Roma, Tolomeo la pone tra Agira, Centuripe e Mineo. Alcuni anzi ritengono che da essa abbia avuto origine Regalbuto. Ma checché ne sia di queste localizzazioni, che soltanto i rilevamenti sicuri potrebbero fare uscire dal campo delle ipotesi, è storicamente certo che Regalbuto non si riallaccia né con Ergezio, né con Amaselo, la quale non sembra essere stata ricostruita dopo la sua distruzione. Regalbuto nacque in epoca musulmana; fu un casale (in arabo, forse, Bayt) formatasi alla prima stazione (arabo Raḥl) sulla strada Catania-Palermo, dove ne derivò il nome di Raḥl bayt, cioè “stazione del Casale”.Gli abitanti erano tutti saraceni, come dice esplicitamente il Conte Ruggero nella denominazione al Vescovo di Messina (1090), che detiene ancora oggi, custodendo la tradizione storica ad esso legata, il titolo di Conte di Regalbuto, e riscuote un censo, gravante su molti fonti, derivate dall’antica decima. Il Conte stabiliva pure che “Butah” (ossia Bayt) anche ecclesiasticamente facesse parte della diocesi di Messina, quantunque si trovasse nel territorio della diocesi di Catania.

Quest’ultima volontà, però, non fu adempiuta: Regalbuto dipese sempre da Catania, e solo nel 1556 il papa Paolo IV concesse al Presule di Messina il privilegio di fare uso delle prerogative di un Vescovo giurisdizionale durante la sua permanenza a Regalbuto. Il paesetto era allora sul declivio della contrada Monte; sulla sommità fu costruita la fortezza, sulle cui rovine venne eretta la chiesa di San Calogero (oggi un rudere), che dà il nome al monte (i ruderi della chiesa hanno l’aspetto di una torre mozzata, che è caratteristica del panorama di Regalbuto).

Per la sua fedeltà a Manfredi, Regalbuto fu distrutta nel 1261 dai centuripini che si erano ribellati allo Svevo. L’anno dopo Regalbuto venne ricostruita, dove sorge adesso, sul versante occidentale del monte S. Calogero e sul dorso che si protende a nord-est. I centuripini dovettero cedere, come risarcimento danni, i vasti territori di Sisto e Criscionà. Frattanto, anche a Regalbuto, si verificava il progressivo allontanamento dei musulmani, che lasciavano la Sicilia, e il continuo arrivo dei cristiani, i quali eressero la loro prima Chiesa dedicata al Crocifisso (ancora efficiente fino ai principi del XX secolo). Cresciuti con l’afflusso di centuripini, dopo la definitiva distruzione della loro città ad opera degli Angioini, i cristiani eressero la prima chiesa parrocchiale alla Madonna dell’Aiuto (S. Maria dell’Auxilio che è rimasta l’emblema della città), forse sul posto ove nel XV secolo gli Agostiniani costruirono il loro convento con l’ampia chiesa dedicata appunto alla Patrona.

(da Wikipedia)