Enna

Denominata Castrogiovanni fino al 1927, anno in cui riprese l’antico nome di Enna. Nota per essere il capoluogo di provincia più alto d’Europa, per via dell’altitudine del centro abitato che si attesta a 931 m presso il Municipio, raggiunge i 992 m al Castello di Lombardia.La città è stata definita Urbs Inexpugnabilis, dai romani per la sua imprendibilità, Ombelico di Sicilia, per la sua centralità geografica rispetto all’Isola, e Belvedere di Sicilia, per le vedute panoramiche che da qui si hanno nelle varie direzioni.

Nei tre millenni precedenti è stata roccaforte quasi inespugnabile di sicani, greci, romani, bizantini, arabi, normanni, svevie aragonesi. Enna conserva il castello, la Rocca di Cerere ed il Duomo.

Enna ha origini incerte antecedenti all’influsso greco risalenti al XIV secolo a.C.: un villaggio, una necropoli e un tempio risalenti al Neolitico sono stati rinvenuti sui colli attorno al Lago di Pergusa, ed in particolare sul colle detto di Cozzo Matrice. Nell’XI secolo a.C. genti che possono essere identificate con il popolo siculo, si stabilirono sull’altura. Questa presenza viene tra l’altro, confermata dalla permanenza di un dialetto arcaico fortemente caratterizzato da aspetti tipici del siculo come la presenza di una K senza alcun segno di palatalizzazione e della U mai iotacizzata.

Durante la dominazione greca la polis certamente aveva già il toponimo Henna che parrebbe di origine preindoeuropea e che, nonostante diverse ipotesi, appare del tutto incomprensibile dal punto di vista etimologico. Era rinomata in tutta la Sicilia per il tempio e il culto di Demetra, la Cerere dei romani. Nel 396 a.C.passò in mano ai Siracusani, nel 212 a.C. ai Romani. Durante la prima guerra servile 136-132 a.C. fu governata dallo schiavo siriano Euno che partendo da questa acropoli conquistò l’intera Sicilia orientale.

Dopo la dominazione romana, Henna diventò un fiorente centro bizantino dell’isola e successivamente arabo. Da questi ultimi fu ribattezzata Qaṣr Yānī – il Castello di Enna poi, riconquistata la città dai Normanni, il nome arabo della città viene foneticamente latinizzato in ‘Castrogiovanni’. Nella sollevazione antiangioina del Vespro siciliano, la città ebbe un grande ruolo e riuscì per qualche tempo a divenire libero comune con istituzioni repubblicane. Diventata l’isola aragonese, fu proprio uno degli aragonesi, Federico III, a fare di Enna, grazie alla sua posizione di città inespugnabile, un centro fiorente, sovente sede della corte, rinnovandone l’architettura con numerosi monumenti in stile gotico catalano, che caratterizzano il centro storico. Sotto gli spagnoli ed i Borbone la città, che faceva parte del demanio della corona, ancora fiorente nel corso del XVI e XVII secolo, iniziò un lento declino anche per le frequenti carestie. Persa l’occasione di diventare sede di diocesi – fu preferita per la sua posizione geografica e altimetrica Piazza Armerina.

Nel 1926, Benito Mussolini costituì Castrogiovanni capoluogo di provincia, staccandolo dalla Provincia di Caltanissetta.  Esaltandone antichi fasti legati al suo mitico passato classico – il mito di Proserpina innanzitutto – ripristinò l’antico nome di Enna.
(da Wikipedia)