Nissoria

La presenza di notevoli resti di fortificazione (XIII secolo) e il ritrovamento (1953) di splendidi reperti di oreficeria bizantina (VI – VII secolo) descritti negli Atti dell’Accademia dei Lincei confermano l’importanza raggiunta dal sito. Il Qalat Musarìah sottomesso dagli Arabi quasi certamente nell’861, fu successivamente assegnato al Vescovo di Troina dal Gran Conte Ruggero, per passare poi, nel 1095-1096, alla giurisdizione del Vescovo di Messina ed essere, quindi, retto dai Basiliani che, ancora nel 1309, provvedevano alla riscossione delle decime sul casale Nysura, erroneamente indicato con il nome di “Nagaria”. Con Federico II (1194 – 1250) che, probabilmente, nel corso delle rivalità con la Santa Sede, pur lasciando alla Chiesa il diritto di riscossione delle decime, assegnò il governo del territorio alla nobiltà laica isolana, ebbe inizio la cronologia ufficiale dei Casati ai quali fu concesso il possesso e con esso i privilegi sui 24 feudi dell’omonima “Nobile Baronia” e sul casale Nysura, il cui nome si trasformerà lentamente in Nissoria.La cronologia inizia con Virgilio De Catania, ritenuto l’artefice degli ultimi rimaneggiamenti apportati alla fortificazione della Contrada Torre, seguirono successivamente i De Sano, i De Marchisio, i Ventimiglia, per finire con i Moncada che, nell’intento di favorire la colonizzazione e il conseguente sfruttamento di vaste aree incolte presenti nel versante orientale della Baronia, nell’anno 1746, ad opera di Francesco Rodrigo Moncada Ventimiglia Aragona, Principe di Paternò, diedero inizio alla fondazione dell’odierna Nissoria.

(da Wikipedia)